E sì, parliamo di piegazione, di pittura piegata: una espressione che
enuncia bene la poetica di Cesare Berlingeri. Le pieghe sono la forma ed il
contenuto di fare pittura per quest’artista. Sono i gesti di un pittore:
sovrapporre materia e colore, solo che i suoi quadri assumono dimensioni
volumetriche e temporali più complesse.
A differenza di una tela da cavalletto, i dipinti di Berlingeri ricordano i
pacchetti da viaggio, e tra le pieghe di questi fagotti, l’artista ci
conduce in luoghi lontani, “come nomadi”, ma il suo nomadismo è solo
continuo movimento, cioè la moderna condizione deontologica dell’artista
contemporaneo.
E per questo erroneamente la sua opera è stata definita scultura, per i suoi
volumi, ma che nulla hanno a che fare con la plasticità.
Berlingeri fa PITTURA PIEGATA, perchè è l’interno della cosa che più gli
interessa, tutto ciò che si vede fuori altro non è che l’interno, insieme
visibile ed invisibile.
enuncia bene la poetica di Cesare Berlingeri. Le pieghe sono la forma ed il
contenuto di fare pittura per quest’artista. Sono i gesti di un pittore:
sovrapporre materia e colore, solo che i suoi quadri assumono dimensioni
volumetriche e temporali più complesse.
A differenza di una tela da cavalletto, i dipinti di Berlingeri ricordano i
pacchetti da viaggio, e tra le pieghe di questi fagotti, l’artista ci
conduce in luoghi lontani, “come nomadi”, ma il suo nomadismo è solo
continuo movimento, cioè la moderna condizione deontologica dell’artista
contemporaneo.
E per questo erroneamente la sua opera è stata definita scultura, per i suoi
volumi, ma che nulla hanno a che fare con la plasticità.
Berlingeri fa PITTURA PIEGATA, perchè è l’interno della cosa che più gli
interessa, tutto ciò che si vede fuori altro non è che l’interno, insieme
visibile ed invisibile.
http://www.cesareberlingeri.com/home.html